Emma Darcy,
Invito al castello, Milano, Harlequin
Mondadori, 2003, 156 pp.
Invito al castello: un
libro che dovrebbe essere presente sui comodini di ogni donna in carriera – o
anche sotto, per evitare che traballino per eventuali dislivelli –; un libro
che ogni uomo eterno giovinetto, amante della libertà, scapolo incallito,
dovrebbe adottare come manuale, così le probabilità di crescita e maturazione
si azzerano.
Troppo
sarcastica! Ricominciamo:
Invito al castello della Harmony, collezione Amore per sempre, di Emma Darcy, è un libro che non avrei mai
acquistato, cosa che non dovrei ammettere, perché un lucido lettore deve essere
in grado di leggere ogni tipo di libro, senza pregiudizi o limiti mentali;
eppure è così. Ora vi racconto come è andata.
Persa
una scommessa, di cui non sto qui a scrivere per non tediare i lettori, come
penitenza mi fu dato in consegna – anzi regalato – proprio questo libro, con
prece di leggerlo e recensirlo. Ho dunque colto l’invito alla lettura, perché una promessa è sempre una promessa e va
mantenuta (anche se con due anni di ritardo).
Poco o
nulla sappiamo dell’autrice, Emma Darcy, scrittrice australiana, sposata, con
tre figli, dalla vita caratterizzata da tanti colpi di scena, esattamente come
succede ai protagonisti dei suoi romanzi. Tutt’oggi sappiamo che abita in una
bella fattoria nel Galles.
La
trama si risolve in un paio di battute: lui è ricco, lei una disadattata. Si
incontrano per caso. Si amano platonicamente, ma non se lo confessano.Tutto si
risolve nell’eterno Amore. Lineare e da tipico plot delle commedie romantiche che trasmettono in tv, nelle calde
sere di agosto, per il ciclo L’Amore è
tutto rose e fiori.
La
presentazione dei personaggi si limita ai due principali, Nicole e Matt, ed a quello
della nonna Isabella; nonna invadente e manipolatrice, presentata come la
matriarca salva-famiglia.
Il
resto del libro è occupato dalle vicende di Nicole, giovane scrittrice,
invitata da Isabella a scrivere la storia della sua famiglia. In realtà l’invito era premeditato da donna Isabella, desiderosa di far
conoscere la giovane scrittrice a Matt, nipote minore ed unico ad essere
rimasto scapolo. L’esca è pronta. Come per i precedenti nipoti, fatti accasare
con matrimoni combinati e fatti passare per loro libero arbitrio, così per
Matt, Isabella ha pronto su di un piatto d’argento un matrimonio perfetto con
Nicole.
Matt
nota subito Nicole, leggiadra fanciulla dai capelli rosso fiammeggianti, figlia
di un artista jazz, morto anzitempo e di cui lei aveva scritto la biografia;
ma, come da cliché, Matt è un uomo
burbero e scostante, che non si abbandona a semplici moine o corteggiamenti
sfacciati. Tutto deve essere sottointeso; e Nicole non sottintende un bel
niente!
Il
resto del libro riguarda questo sfuggente odio/amore dei due, trascinato fino
al verosimile, altrimenti, come dovrebbe andare avanti la storia?
Dopo
una sfilza di luoghi comuni e ovvietà, che rendono l’amore tra i due l’unico
vero problema dell’intero universo, la precaria intesa che si era venuta a
creare sembra compromessa, e tutto ciò a pagina149 di 155 complessive.
Non
potrà risolversi tutto nelle poche rimanenti pagine - è quello che ho pensato.
Ed
invece, et voilat, tutto al suo
posto! I due si dichiarano il loro incontrastato e puro amore, si sposano e
vivono felici, con Isabella compiacente.
Questo
è quanto ci si guadagna a non dire subito come stanno le cose. Male che vada ci
si rende conto di avere travisato un sentimento altrui, ma almeno non si
prolunga un dubbio per 149 pagine, per poi scoprire la reciprocità del
sentimento; neppure fossero stati due adolescenti compagni di classe.
La
spiccia risoluzione conclude il libro, senza fare realmente intuire se le nozze
siano scaturite da un loro sincero amore, o dall’arguta manipolazione di
Isabella. Entusiasmo passeggero che
li ha travolti in un vortice di passione destinato a finire, o vero Amore,
unico e gentile?
Non lo
sapremo mai, a meno di un secondo invito al castello, ma in questo caso
l’invitata non sarebbe Nicole, che ormai ci vive con Isabella.
Agostina
Passantino
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