Roberto
Alajmo, Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo, Milano, Mondadori,
2004, 105 pp., ISBN 978-88-04-53481-8.
I
palermitani sono conosciuti nel mondo per essere delle persone allegre,
divertenti, spontanee, gradevoli, ospitali. Quando un turista percorre le vie
del centro storico si rende subito conto di questa simpatia e disponibilità:
egli è immerso in un mondo fantastico, dove colori, profumi, cultura e
tradizione si mescolano fra loro, inebriando e rinfrancando la sua anima, tanto
da farlo sentire a casa. Tra queste vie è sovente possibile incontrare
personaggi “particolari” dal comportamento o dall’abbigliamento eccentrico,
intenti a "imbandire" discussioni filosofiche con interlocutori inesistenti o
concentrati a recitare poesie davanti ad una platea immaginaria: questi sono i
cosiddetti “pazzi” (di quartiere), molte volte maltrattati e offesi dagli
abitanti autoctoni, ma vera nota di colore in una società grigia, sempre più
dominata dalla razionalità e dalla concretezza.
Roberto
Alajmo in questo piccolo volume crea un vero e proprio repertorio di
personalità “disturbate”, raccontandone in breve la singola storia che, in
maniera diretta o indiretta, è venuto a conoscere. Il suo approccio non ha
nulla di sarcastico o derisorio, ma la sua è una vera e propria indagine nel
catalogo antropologico panormita. E quindi si leggeranno episodi a tratti
divertenti con protagonisti più o meno noti ai palermitani: il signor Giordano,
Paviglianiti, il signor Tirone, il conte Cappello, Muddichedda, e così via...
Caratteristica
la struttura del testo, composto di brevi incisi (dalle 2 alle 30 righe), tutti
con lo stesso incipit: “Uno era…”. Grazie a questa scelta il libro può essere
letto non per forza seguendo un ordine prestabilito, ma spaziando liberamente
dall’inizio alla fine.
Molte
volte queste persone, come ho già detto, sono oggetto di scherno da parte di
chi li conosce da molto tempo e li incontra giornalmente nel rione, forse per
paura, per timore che la loro condizione di irrazionalità possa stravolgere o
distruggere il castello di sabbia che ha loro imposto di costruirsi la società:
«Trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? Trovarsi davanti a uno che
vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi,
la logica di tutte le vostre costruzioni» (dall'Enrico IV di Luigi Pirandello).
Vincenzo
Bagnera
Nessun commento:
Posta un commento