Erri DE
LUCA, Il giorno prima della felicità, Milano,
Feltrinelli, 2009, 135 pp. ISBN
978-88-07-01773-5
Sono
cose che capitano il giorno prima.
Il
giorno prima di che?
Il
giorno prima della felicità. [p. 73]
Napoli,
anni '50: la seconda guerra mondiale ha lasciato la città distrutta ma viva,
una città che rinasce e comincia a rialzarsi; qui si muove lo Smilzo,
protagonista del libro, che cresce insieme alla sua città. Lo Smilzo è un
ragazzo vispo, sveglio, orfano, animato da una voglia incredibile di sapere e
apprendere; inizia a imparare la vita grazie a Don Gaetano, il portiere di uno
stabile, che lo adotta e lo nutre di storie e racconti e dei ricordi della
guerra appena finita. Anche Don Gaetano è orfano, e ha il potere di sentire i
pensieri delle persone (i pensieri che sfuggono dalla testa delle persone
distratte). E lo Smilzo cresce, cresce all’ombra di una città piena di storie e
personaggi, ama la scuola, prende il vizio del leggere, grazie a don Raimondo,
un libraio di cui diventa amico che gli presta i libri che lo Smilzo divora
letteralmente, e poi ci sono i racconti di Don Gaetano grazie ai quali conoscerà
la vita, il dolore e l’amore; l’amore vero che lo Smilzo prova è quello nei
confronti di una bimba di cui si innamora quando, anche lui bambino, gioca a
pallone con i compagni, e che poi ritroverà quando saranno entrambi grandi; ma
è amore impossibile, la ragazza è ormai la fidanzata del Guappo. E sarà la
causa della sua fuga da Napoli.
Il giorno prima della felicità può
considerarsi un romanzo di formazione, un romanzo che vede il protagonista
attraversare la fase dell’adolescenza, della maturazione, fino a quando diventa
uomo. Il giorno prima della felicità
è proprio il giorno in cui nulla sarà più come prima, in cui si diventa adulti
e che cambia per sempre la vita di ciascuno di noi.
Romanzo
denso, emozionante, coinvolgente, lineare ma mai banale, in pieno stile De
Luca.
Alberto
Capizzi
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