Roberto
Baggio, Una porta nel cielo. Un’autobiografia, Arezzo, Limina, 2001, 191 pp., 88-86713-81-9.
Voglio parlare di calcio, una delle
poche vere passioni della mia vita. Ovviamente non parlo dello pseudo-sport a
cui siamo abituati da più di un decennio a questa parte, ma un calcio che
oramai abbiamo in pratica scordato, fatto di uomini, sacrificio e passione.
Tutto questo è Roberto Baggio, che secondo me è stato “Il Signore” del calcio.
Eduardo Galeano, giornalista,
scrittore e saggista uruguaiano, riferendosi a Baggio disse che «in questi
ultimi anni nessuno ha offerto tanto buon calcio e tanti argomenti di
discussione». Ed è proprio vero: per molti, compreso un recente sondaggio realizzato
in rete su scala mondiale, Roberto Baggio è il terzo giocatore di tutti i
tempi, dopo Pelé e Maradona.
Il volume è la sua autobiografia. Il
libro delle risposte, delle confidenze, degli «sfoghi gentili» (quarta di
copertina). Ma anche il libro delle scoperte: la scoperta di un talento
purissimo fin dagli esordi e di un uomo che, ancor prima di approdare in serie
A, si vede esplodere un ginocchio. Ginocchio che lo costringerà per tutta la
carriera professionistica a giocare «con una gamba e mezzo» (p. 31).
Roberto Baggio parla sia della sua passione per il calcio, coltivata fin da
bambino e vissuta sempre in mezzo a tanti sacrifici e dolore, sia delle sue
passioni incontrate nella vita: la famiglia, l'amicizia, la fede e la caccia. Il numero 10, dal tocco
raffinato e romantico, si racconta in questo volume, dove ripercorre la sua
carriera: la gioventù a Caldogno, il drammatico infortunio a Vicenza, l'amore
del tifo a Firenze e Bologna, il suo percorso da miglior calciatore del mondo
nella Juventus di Trapattoni e nella nazionale di Sacchi, quel maledetto rigore
a Pasadena, le incomprensioni con Ulivieri e Lippi. Insomma un vortice di
ricordi, sensazioni ed emozioni dove si scopre che talento e classe non sono
venuti a mancare anche nella sfera umana e personale. In questa lunga
intervista viene illustrata tutta la vita calcistica di Baggio, ma sono
presenti anche piacevoli intervalli di poesia e spiritualità (ricordo, infatti,
che ha abbracciato la fede buddista sin dai primissimi anni ’90).
In un'Italia
che va a rotoli in ogni direzione, dunque anche nel calcio, Roberto Baggio è
stato l’ultimo grande calciatore italiano. Consiglio questo libro a chi vuol
conoscere più a fondo, come merita, un grande campione dell'Italia sportiva,
che si racconta con sincerità, spontaneità e ironia, regalandoci, col suo
esempio, la speranza, la fiducia e la forza di non mollare mai.
Biagio
Bertino
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