Nick Hornby, Un ragazzo, Milano, Tea, 2007, 265 pp., ISBN 978-88-7818-880-8.
La
stravaganza e la spensieratezza che avevano caratterizzato i due primi romanzi
di Nick Hornby – scrittore inglese classe ’57 – ossia Febbre a 90° e Alta fedeltà,
non mancano in questo terzo volume, che invece, rispetto ai precedenti, sembra
essere il frutto di una più matura rielaborazione critica personale dei temi
afferenti alla sfera emozionale e sentimentale.
Questo romanzo racconta una storia d’Amicizia (la
“A” maiuscola non è un errore di battitura) tra due persone anagraficamente
molto distanti tra loro: uno è Will, “giovane” trentaseienne, fresco, alla moda
(“COOL” dice lui), ma allo stesso tempo cinico e immaturo, senza alcuna voglia
di invecchiare; l’altro è Marcus, ragazzino di dodici anni, figlio di genitori
separati, molto maturo per la sua età, che non ha molti amici ed è bersaglio di
soprusi da parte dei bulli di turno. La storia si svolge in una uggiosa Londra
degli inizi degli anni ’90: Will è impegnato a infilarsi nei letti di mamme
single, anche a costo di inventarsi un fantomatico figlio di Ned. È a questo
punto che intervengono nella sua vita Marcus e sua mamma, Fiona: in un primo
momento, Will non vuole avere niente a che fare con loro, ma col passare del tempo,
imparano gli uni dagli altri. O meglio, l’uno ha bisogno dell’altro: Will
insegna a Marcus ad agire come un dodicenne, e Marcus, a sua volta, insegna a
Will a diventare uomo.
Il libro è molto divertente. Il lettore si trova a
condividere empaticamente le emozioni dei personaggi in maniera spontanea,
perché questi sono molto ben descritti in quello che fanno, pensano o dicono:
insomma, sono al 100% reali: a tratti hai quasi l’impressione di poterli
rivedere e ritrovare in persone che hai avuto la possibilità di conoscere
durante la tua vita.
Una lettura particolarmente piacevole che ti
sorprende per la profondità delle riflessioni, scritte in un linguaggio molto
semplice e fluido.
Solo una domanda resta senza risposta alla fine del
volume: chi è il “ragazzo” del titolo? Sarà Will o sarà Marcus?
Vincenzo
Bagnera
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