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sabato 5 luglio 2014

A lezione di antirazzismo

Giusto Catania, A lezione di antirazzismo. Elogio della scuola indisciplinata interculturale e di frontiera, Palermo, Istituto Poligrafico Europeo, 2014, 151 pp. (Le opinioni, 13), ISBN 978-88-96251-43-0.

Molte volte un gesto accidentale o una parola pronunciata senza la giusta accortezza possono spalancare le porte di un sostrato culturale fortemente razzista. L’altro, il diverso è sempre stato oggetto di discriminazioni e di ingiustizie solo perché latore di tradizioni culturali ritenute “inferiori” dal popolo culturalmente egemone. Questo interessante volume di Giusto Catania, dirigente scolastico di un istituto comprensivo e dottore in Pedagogia e Didattica interculturale, vuole invece mettere in evidenza l’importanza del melting pot e del ruolo fondamentale che la scuola ricopre nella sua costituzione.
La trattazione prende le mosse dall’analisi del termine integrazione, con il quale si suole indicare il processo di cooptazione degli studenti “stranieri” all’interno della comunità locale. L’autore crede che questo concetto “rischia di essere dannoso poiché è – per sua natura – proteso ad avviare percorsi tendenti all’assimilazione, alla lenta e inesorabile eliminazione delle culture ospitate” [p. 10]. La scuola ha invece il compito di ridefinire il concetto di ospitalità: come, quando si invita qualcuno a casa propria a cena, si cerca di andare incontro ai gusti degli invitati, allo stesso modo si deve tenere conto delle esigenze di tutti, diversificando l’offerta formativa secondo le esigenze personali, garantendo a tutti la possibilità di partecipare a un percorso formativo in sinergia con tutti gli altri compagni di classe.
Il percorso continua con una disamina delle iniziative ministeriali in prospettiva interculturale che in questi vent’anni hanno visto la luce, ma che – purtroppo - non sono state condivise dal corpo dei docenti e dei dirigenti. Ci troviamo quindi tanti anni indietro rispetto ad altre regioni europee, che contano intere generazioni formate sui valori dell’antirazzismo e dell’intercultura.
Concetto di grande interesse del testo è la convinzione della necessità dell’immigrazione come fattore di crescita sociale ed economica, ma anche dal punto di vista culturale.
Un capitolo interessantissimo è quello intitolato Antologia di scrittori italiani, anzi italianissimi, in cui l’autore palesa la necessità, per una scuola che deve formare elementi di una società interculturale, di “adeguare gli strumenti agli obiettivi” [p. 123]: propone di abbandonare per un mese Dante o Manzoni, per concentrarci alla conoscenza di autori contemporanei stranieri, ma che hanno deciso di scrivere nella nostra lingua. Tra gli autori passati in rassegna troviamo Amara Lakhous, Igiaba Scego e Randa Ghazy.
Il testo si conclude con i Ringraziamenti [p. 147] e un utilissimo Indice dei nomi [p. 149].

Vincenzo Bagnera


Dono dell'editore

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