Guia Soncini,
I mariti delle altre, Milano,
Rizzoli, 2013, 175 pp., ISBN 978-88-17-06366-1.
«Siamo una repubblica fondata sull’adulterio» [p.23]: è questo l’assunto
fondamentale dell’autrice che analizza, raffronta, censisce e, soprattutto,
racconta come Lui e Lei, oggi, affrontino questo delicato
tema.
Guia Soncini è una giornalista e scrittrice, che ha lavorato in magazine e riviste femminili (Vanity Fair, Gioia, D). Il taglio
giornalistico è ben percepibile nel libro. Non è questo, infatti, un saggio sociologico,
o un romanzo o un reportage statistico. Non c’è satira, indagine psicologica (o
psichiatrica!), rivelazione di verità nascoste. Ma cos’è allora? È,
semplicemente e onestamente, un lungo articolo di disamina sulle «corna», partire da quelle di cui suo padre
abbondantemente adornava sua madre. Da agenti o vittime, con demarcazioni
sempre più labili, il libro mostra come, col trascorrere del tempo e al mutar
dei costumi, le coppie hanno diversamente gestito tale complessa situazione,
imparando, gli uni dalle altre, anche a scambiarsi i ruoli.
La spavalda sicurezza, con cui alcuni uomini celebri negli anni '50 e '60
conducevano pubblicamente vite parallele con moglie ed amante - ognuna
inquadrata in un proprio funzionale ambito di pertinenza - si è oggi esaurita.
Quei grandi adulteri dalla doppia famiglia (Eugenio Scalfari, Vittorio Gassman,
Ugo Tognazzi) oggi si perderebbero nei labirinti elettronici di social network,
chat, mail, sms che lasciano sempre troppe tracce dietro di sé. Se gli uomini non
sanno nascondersi, le donne, d’altro canto, sono segugi provetti, capaci di
intercettare qualsiasi messaggio compromettente o a fiutare ogni pensiero men
che puro del compagno. Perché, ad un certo punto agli inizi degli anni Novanta,
la donna è diventata Ugo Tognazzi. Sceglie amanti che colmino le carenze
affettive/sessuali del marito, coordina impegni familiari e amplessi
clandestini, decide se preferisce essere la moglie o l’amante, se punire o
ignorare il traditore. Perché, in fondo, come afferma Nora Ephron, «Niente
ravviva la vita coniugale come la vita extraconiugale» [p. 16].
La struttura del libro segue l’articolazione del triplice punto di vista:
Lui, Lei, l’Altra, intessuti
sempre di esempi del miglior gossip cinematografico o politico. Filo sotteso e
ricorrente del discorso, però, è sempre l’infedeltà, più che alla moglie, alla
vita familiare del Soncini senior: la disamina dell’autrice è impietosa.
S'intuisce che, al di là di qualsiasi compagno fedifrago, sono i
tradimenti paterni che hanno più colpito l’autrice.
Eloisia Tiziana Sparacino
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