Alexandre Dumas,
Il visconte di Bragelonne, Roma,
Newton Compton, 2006, XXV+1283 pp. (I Mammut, 16), ISBN 978-88-541-1402-9.
Dumas padre chiude con un monumentale volume la storia
dei moschettieri.
La gloria di uomini valorosi come D'Artagnan, Athos,
Porthos e Aramis non poteva che concludersi combattendo. Per più di duemila
pagine (i tre romanzi insieme) i moschettieri hanno fatto vivere a generazioni
di giovani avventure ed emozioni, che solo una penna ineguagliabile e feconda
come quella di Dumas poteva rendere ficcanti.
Più che una recensione al Visconte, questa vuole essere una lode e una dichiarazione
incondizionata di amore nei confronti del Ciclo
dei moschettieri, del quale questo libro è soltanto l'atto conclusivo (lo
precedono infatti I tre moschettieri e
Vent'anni dopo).
L'autore riesce con maestria e impeccabile bravura a
descrivere la Francia della seconda metà del Seicento e i suoi personaggi: la
corte di Luigi XIV è una fotografia puntuale, precisa; gli angusti e atri
ambienti della Bastiglia sono cupe pagine nell'animo di chi legge; le passioni
e gli amori sono fiamme che presto avvampano nell'animo dei lettori
trasportati; la morte degli eroi è un dolore: un abbandono tragico di uomini
che guidandoci per mano per mille e più pagine, ci hanno portato con sé in
galoppate mozzafiato, ci hanno fatto sognare le fronde verdi che ombrano e
riparano dalla calura, la rugiada e i profumi del bosco che accompagnano le
passeggiate, le strade polverose e perigliose, e le coste irte sul mare che
nasconde insidie e soluzioni.
Il genio di Dumas riesce anche a far nascere la
commedia del tapezziere Moliére, Il
borghese gentiluomo, dall'incontro tra il commediografo e Porthos! La
letteratura di Francia si riscrive e si realizza nelle pagine dei Moschettieri.
Porthos ci insegnò a vivere. Athos ci insegnò come
crescere un figlio e a reagire con dignità al dolore che spegne l'uomo. Aramis
ci insegnò a lottare per un'idea, per una causa. D'Artagnan ci insegnò a
conoscere l'uomo ancor prima di usare la spada.
Chi ha letto la trilogia dei moschettieri questo lo sa
bene, porta con sé il ricordo tenero dei quattro eroi e la venerazione per quei
personaggi (o veri uomini?) che superano la storia e la narrazione, diventando
mito generazionale.
Uno per tutti...
Piero Canale
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