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mercoledì 5 febbraio 2014

Dov’è il Sole di notte?

Roberto Casati, Dov’è il Sole di notte? Lezioni atipiche di Astronomia, Azzate (Varese), Raffaello Cortina Editore, 2013, 186 pp. (Scienza e Idee, 239), ISBN 978-88-6030-616-6.

Cambiare punto di vista.
Dopo aver assunto tale metodo di approccio, tutt’altro che semplice da raggiungere, possiamo intraprendere la lettura di questo volume.
Questo libro non vuole e non pretende di essere un manuale di astronomia, e si accosta in maniera semplice e lineare alla conoscenza dell’Universo e dei fenomeni che lo governano.
Spesso le cose possono apparire molto più complesse ed estranee di quanto in realtà non lo siano e Roberto Casati, con il suo approccio da astrofilo e conoscitore della materia astronomica, ben ci mostra la logica e il meccanismo o, se vogliamo, il trucco per capire meglio il perché di alcuni fenomeni astronomici, a prima vista troppo complicati.
Il trucco è proprio cambiare il punto di vista.
Da semplice osservatore, occorre spostare il proprio punto di vista non solo al di fuori della Terra, ma bisogna anche, e soprattutto, prendere il posto del fenomeno che stiamo tentando di spiegare.
Fatto ciò è bene porsi le domande giuste cui dare una risposta logica.
Prendiamo dunque di volta in volta il posto ora di un potenziale abitante della Luna, se è la Terra che dobbiamo esaminare, ora di un abitante di uno dei due Poli, se dobbiamo capire il perché delle differenti durate del giorno e della notte, o il susseguirsi delle stagioni; fatto ciò ci si pone dei quesiti, che prevedano anche dei ragionamenti per assurdo, in modo tale che la risposta venga da sé per esclusione e per associazione. Così faremo nostra per sempre la spiegazione del fenomeno e saremo in grado di spiegare a nostra volta, non solo quanto stiamo prendendo in considerazione, ma anche gli altri fenomeni analoghi, partendo dal medesimo meccanismo.
Con uno stile linguistico chiaro e lineare, Roberto Casati, filosofo italiano e direttore di ricerca al CNRS dell’Institut Nicod, Ecole Normale Supérieure di Parigi, ha realizzato un meraviglioso saggio di divulgazione sull’approccio all’astronomia, che ben vedrei come libro di testo da adottare a scuola, perché è in quegli anni che si formano il ragionamento logico, il metodo di apprendimento e la logica per la connessione dei fenomeni.
Un ottimo volume che ho molto apprezzato, che mi ha fatto pensare in grande e assumere differenti punti di vista, stupendomi ogni volta della reale utilità e semplicità di questo indispensabile passaggio, già dal primo capitolo e per tutti i successivi 14.
Non bisogna tralasciare l’Appendice, La Maga dei Pianeti usa Stellarium [pp. 161-178], in cui l’autore ci mostra un utile applicativo per PC, Stellarium, che riproduce i moti dei Pianeti, la volta celeste, e dà la possibilità di osservare diversi fenomeni astronomici, grazie alla creazione di percorsi personalizzati.
Vanno letti anche i Ringraziamenti [pp. 179-181], poiché è giusto e corretto dare valore e rilievo a chiunque abbia contribuito, con ruoli e peso differenti, alla realizzazione di questo libro, iniziato – per stare alle parole dell’autore – come lavoro «per mantener fede a un piccolo impegno preso in una conversazione» [p. 180]; piccolo impegno che si è realizzato in questo prezioso saggio, inserito nella collana diretta da Giulio Giorello, Scienza e Idee, di cui occupa il numero 239, edito dalla Raffaello Cortina Editore, che ha curato la consueta e ottima veste grafica, nonché l’accurata impaginazione.
Un testo che non può mancare nelle biblioteche di filosofi, astrofili, astronomi o, semplicemente, di curiosi.

Agostina Passantino



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