Roberto Casati, Dov’è il Sole
di notte? Lezioni atipiche di Astronomia, Azzate (Varese), Raffaello
Cortina Editore, 2013, 186 pp. (Scienza e Idee, 239), ISBN 978-88-6030-616-6.
Cambiare punto di vista.
Dopo aver assunto tale metodo di
approccio, tutt’altro che semplice da raggiungere, possiamo intraprendere la
lettura di questo volume.
Questo libro non vuole e non
pretende di essere un manuale di astronomia, e si accosta in maniera semplice e
lineare alla conoscenza dell’Universo e dei fenomeni che lo governano.
Spesso le cose possono apparire
molto più complesse ed estranee di quanto in realtà non lo siano e Roberto
Casati, con il suo approccio da astrofilo e conoscitore della materia
astronomica, ben ci mostra la logica e il meccanismo o, se vogliamo, il trucco
per capire meglio il perché di alcuni
fenomeni astronomici, a prima vista troppo complicati.
Il trucco è proprio cambiare il punto di vista.
Da semplice osservatore, occorre
spostare il proprio punto di vista non solo al di fuori della Terra, ma bisogna
anche, e soprattutto, prendere il posto del fenomeno che stiamo tentando di
spiegare.
Fatto ciò è bene porsi le domande
giuste cui dare una risposta logica.
Prendiamo dunque di volta in volta
il posto ora di un potenziale abitante della Luna, se è la Terra che dobbiamo
esaminare, ora di un abitante di uno dei due Poli, se dobbiamo capire il perché
delle differenti durate del giorno e della notte, o il susseguirsi delle
stagioni; fatto ciò ci si pone dei quesiti, che prevedano anche dei ragionamenti
per assurdo, in modo tale che la risposta venga da sé per esclusione e per
associazione. Così faremo nostra per sempre la spiegazione del fenomeno e
saremo in grado di spiegare a nostra volta, non solo quanto stiamo prendendo in
considerazione, ma anche gli altri fenomeni analoghi, partendo dal medesimo
meccanismo.
Con uno stile linguistico chiaro e
lineare, Roberto Casati, filosofo italiano e direttore di ricerca al CNRS dell’Institut Nicod, Ecole Normale Supérieure di Parigi, ha realizzato un meraviglioso
saggio di divulgazione sull’approccio all’astronomia, che ben vedrei come libro
di testo da adottare a scuola, perché è in quegli anni che si formano il
ragionamento logico, il metodo di apprendimento e la logica per la connessione
dei fenomeni.
Un ottimo volume che ho molto
apprezzato, che mi ha fatto pensare in grande e assumere differenti punti di
vista, stupendomi ogni volta della reale utilità e semplicità di questo
indispensabile passaggio, già dal primo capitolo e per tutti i successivi 14.
Non bisogna tralasciare l’Appendice,
La Maga dei Pianeti usa Stellarium
[pp. 161-178], in cui l’autore ci mostra un utile applicativo per PC, Stellarium, che riproduce i moti dei
Pianeti, la volta celeste, e dà la possibilità di osservare diversi fenomeni
astronomici, grazie alla creazione di percorsi personalizzati.
Vanno letti anche i Ringraziamenti [pp. 179-181], poiché è
giusto e corretto dare valore e rilievo a chiunque abbia contribuito, con ruoli
e peso differenti, alla realizzazione di questo libro, iniziato – per stare
alle parole dell’autore – come lavoro «per mantener fede a un piccolo
impegno preso in una conversazione» [p. 180]; piccolo impegno che si è
realizzato in questo prezioso saggio, inserito nella collana diretta da Giulio
Giorello, Scienza e Idee, di cui
occupa il numero 239, edito dalla Raffaello
Cortina Editore, che ha curato la consueta e ottima veste grafica, nonché
l’accurata impaginazione.
Un
testo che non può mancare nelle biblioteche di filosofi, astrofili, astronomi o,
semplicemente, di curiosi.
Agostina Passantino
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