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giovedì 5 dicembre 2013

Caro sindaco, parliamo di biblioteche

Antonella Agnoli, Caro sindaco, parliamo di biblioteche, Milano, Editrice Bibliografica, 2011, 137 pp., (Conoscere la biblioteca, 5), ISBN 978-88-7075-709-5.

Caro Sindaco,
«Le nostre città hanno bisogno urgente di biblioteche di nuova concezione, dove i cittadini si possano incontrare stabilendo relazioni sia intellettuali sia affettive. Ripensare gli spazi urbani, sottrarli alla commercializzazione, farne luoghi di incontro, di scambio, di azione collettiva. La biblioteca pubblica, a lungo ignorata dalla politica e oggi minacciata da internet nel suo ruolo informativo, può diventare un territorio aperto a gruppi e associazioni, un centro di riflessione e di condivisione dei saperi, il nodo centrale di una rete con altre istituzioni culturali. In un Paese sempre più ignorante, che rischia di restare ai margini dell’economia della conoscenza, la biblioteca pubblica deve diventare parte di un progetto di rinascita dell’Italia, un luogo di libertà e di creatività per ogni cittadino».
Antonella Agnoli scrive questo libro con l'intento e la speranza di spiegare a Lei, alla Sua giunta e alla Sua amministrazione, ma soprattutto a Lei - uomo politico che ha nelle mani una parte di responsabilità per i servizi offerti ai cittadini e quindi della qualità di vita dei suoi concittadini - l'importanza, l'utilità e la necessità di una biblioteca pubblica all'interno della società contemporanea e all'interno della Sua comunità, che l'ha scelta come guida e come garante dei suoi diritti (sia essa una grande città, un paese di provincia o un villaggio tra le montagne).
Nel libro della Agnoli - bibliotecaria da più di 30 anni ed esperta in biblioteche - sono menzionate ragioni ideali e ragioni pratiche per istituire una biblioteca o per rinnovare e potenziare i servizi di quella già esistente, e un po' dimenticata, perché lasciata a qualche impiegato senza voglia e senza interesse.
Tolleranza, pluralità, democrazia, volontariato, altruismo sono alcune di quelle ragioni ideali, belle, sognanti, platoniche, forse utopiche, ma che hanno la loro ragion d'essere in un mondo troppo distratto dai valori del capitale, della finanza, dello spread, poiché garantiscono ancora una speranza a chi non è stato ancora corroso dal cinismo estremo dell'effimero e del consumo.
Nella seconda parte del libro, Mattoni, scaffali, e-book [pp. 79-125], invece, sono spiegate le ragioni pratiche per avere una biblioteca. Nonostante le ragioni del portafoglio e della logistica - quelle sulle quali i politici, gli amministratori, i dirigenti avanzano tutti i «ma» e i «purtroppo» - la biblioteca (la biblioteca funzionante, si intende) è un serbatoio di servizi per i giovani (orientamento al mondo del lavoro e all'istruzione), di sicurezza per i genitori e per gli educatori, assistenza agli anziani per la burocrazia generale e l'internet.
L'autrice incorpora anche molte idee per come fare, per cosa fare, con quali mezzi realizzare una biblioteca funzionale per tutti. Molti modi, idee e soluzioni per ridurre i costi e potenziare le risorse a costo zero. Non sono solo idee, ma esempi concreti realizzati in alcune biblioteche della penisola per il fund raising (locuzione inglese per dire "raccolta fondi", che fa molto più presa nel politichese e nelle campagne elettorali) e altre attività per coinvolgere i cittadini, i giovani e le associazioni nella vita della biblioteca comunale.
Magari, Lei, caro Sindaco, potrebbe dare un'occhiata, insieme all'Assessore alla Cultura e all'Assessore alle Politiche giovanili e alle politiche sociali, a questi link che riportano ai siti web di alcune realtà funzionali e funzionali di biblioteche:
eFFeMMe23 Biblioteca LaFornace, Comune di Maiolati Spontini (un paese di poco più di 6 mila abitanti).
Caro Sindaco, legga questo libro, sono poche pagine. Lo faccia leggere anche alla Sua giunta e ai Consiglieri che sostengono la Sua maggioranza. Tenga presente anche che «le biblioteche sono una irrinunciabile 'infrastruttura democratica' e questo è il motivo per cui sono necessarie. Il problema non è se i cittadini ci vadano o no: è che devono avere la possibilità di andarci. Non c'è teoria moderna della democrazia che ammetta un cittadino disinformato e ignorante. Una biblioteca arricchisce il tessuto democratico rendendo possibile a ognuno di informarsi, e di formarsi, in un confronto con gli altri» [p. 128]. Signor Sindaco faccia leggere questo libro anche a Sua figlia, a qualche insegnante e qualche giovane di buona volontà. Poi ascolti questi ultimi.


Piero Canale



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