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sabato 5 gennaio 2013

Il visconte di Bragelonne



Alexandre Dumas, Il visconte di Bragelonne, Roma, Newton Compton, 2006, XXV+1283 pp. (I Mammut, 16), ISBN 978-88-541-1402-9.

Dumas padre chiude con un monumentale volume la storia dei moschettieri.
La gloria di uomini valorosi come D'Artagnan, Athos, Porthos e Aramis non poteva che concludersi combattendo. Per più di duemila pagine (i tre romanzi insieme) i moschettieri hanno fatto vivere a generazioni di giovani avventure ed emozioni, che solo una penna ineguagliabile e feconda come quella di Dumas poteva rendere ficcanti.
Più che una recensione al Visconte, questa vuole essere una lode e una dichiarazione incondizionata di amore nei confronti del Ciclo dei moschettieri, del quale questo libro è soltanto l'atto conclusivo (lo precedono infatti I tre moschettieri e Vent'anni dopo).
L'autore riesce con maestria e impeccabile bravura a descrivere la Francia della seconda metà del Seicento e i suoi personaggi: la corte di Luigi XIV è una fotografia puntuale, precisa; gli angusti e atri ambienti della Bastiglia sono cupe pagine nell'animo di chi legge; le passioni e gli amori sono fiamme che presto avvampano nell'animo dei lettori trasportati; la morte degli eroi è un dolore: un abbandono tragico di uomini che guidandoci per mano per mille e più pagine, ci hanno portato con sé in galoppate mozzafiato, ci hanno fatto sognare le fronde verdi che ombrano e riparano dalla calura, la rugiada e i profumi del bosco che accompagnano le passeggiate, le strade polverose e perigliose, e le coste irte sul mare che nasconde insidie e soluzioni.
Il genio di Dumas riesce anche a far nascere la commedia del tapezziere Moliére, Il borghese gentiluomo, dall'incontro tra il commediografo e Porthos! La letteratura di Francia si riscrive e si realizza nelle pagine dei Moschettieri.
Porthos ci insegnò a vivere. Athos ci insegnò come crescere un figlio e a reagire con dignità al dolore che spegne l'uomo. Aramis ci insegnò a lottare per un'idea, per una causa. D'Artagnan ci insegnò a conoscere l'uomo ancor prima di usare la spada.
Chi ha letto la trilogia dei moschettieri questo lo sa bene, porta con sé il ricordo tenero dei quattro eroi e la venerazione per quei personaggi (o veri uomini?) che superano la storia e la narrazione, diventando mito generazionale.
Uno per tutti...

Piero Canale

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