Lina Bolzoni,
Carlo Alberto Girotto (a cura di),
Donne cavalieri incanti follia: viaggio attraverso le immagini dell'Orlando
furioso: catalogo della mostra, in collaborazione con il comitato
scientifico della mostra, Lucca, Maria Pacini Fazzi Editore, 2013, 191 pp.,
ISBN 978-88-6550-173-3.
Dirò d’Orlando in un medesimo tratto
cosa non detta in prosa, né in rima:
che per amor venne in furor e matto,
d’uom che sì saggio era stimato prima.
Il libro è il catalogo dell’omonima mostra, tenutasi a
Pisa fra il dicembre 2012 ed il febbraio 2013, ideata e curata da Lina Bolzoni
del CTL – Centro di Elaborazione Informatica di Testi e Immagini nella
Tradizione Letteraria della Scuola Normale Superiore di Pisa in collaborazione
con il Comune di Pisa. L’intento era di indagare la persistenza dell’Orlando
Furioso di Ludovico Ariosto con il suo corredo di rêverie, di
iconografia e iconologia, di capillare infiltrazione nella cultura, anche
popolare, nelle sue infinite declinazioni. A cinquecento anni dalla sua stesura
sono stati analizzati e riproposti – nelle più disparate fenomenologie –
rivisitazioni, rimandi, studi, risemantizzazioni e citazioni del Furioso:
«La nostra idea» – scrive la Bolzoni – «era di mostrare come un grande classico
della nostra letteratura abbia vissuto per secoli, e viva tuttora, non solo
attraverso la lettura e l’interpretazione critica, ma anche attraverso le
immagini che ha da subito ispirato, attraverso le incisioni, i quadri, gli
affreschi, gli oggetti, e anche attraverso le nuove opere che ad esso si sono
rifatte» (p. 10). Dopo l’Introduzione (pp. 7-14), il corpo dell’opera si
articola in schede delle opere in mostra, tutte illustrate e corredate di
bibliografia di pertinenza in calce, a cura del comitato scientifico della
mostra (Rosario Perricone, Chiara Callegari, Federica Pich, Nicola Catelli fra
gli altri). Sono suddivise in due macrosezioni: la prima, Dentro al libro.
Le edizioni del Furioso (pp. 15-98) tratta delle edizioni illustrate del
poema e della sua fortuna letteraria fino al Novecento, sia come testo in sé
che come exemplum per molta letteratura cavalleresca. Sono riportate le
incisioni di edizioni pregiate, indagando la loro composizione
architettonico-spaziale, l’incorniciatura e il dialogo delle illustrazioni col
testo, o il riuso della medesima incisione per commentare un testo affine ma
diverso. La seconda macrosezione, Fuori dal libro. Il Furioso tra
arti figurative e performative (pp. 99-171), mostra come – e quanto! – il
personaggio abbia avuto fortuna e sia stato ripreso. Si succedono dunque le
schede d’incisioni, fogli volanti, teatro, maioliche, tele, che giungono ad
acquisire linguaggio contemporaneo in film, street art e performances
artistiche. Dalle incisioni di Gustave Doré alla versione televisiva di Ronconi
e Sanguineti, dai Pupi e fondini dell’Opra siciliana al Paperin
Furioso che Luciano Bottaro ha disegnato per I grandi classici Disney,
l’Orlando pazzo d’amore continua a raccontare le sue storie di viaggio, follia,
e battaglie. Il volume si chiude con la Bibliografia (pp. 172-184) e l’Indice
delle illustrazioni (pp. 185-190).
Eloisia Tiziana Sparacino
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