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lunedì 5 maggio 2014

I sonetti a Orfeo

Rainer Maria Rilke, I sonetti a Orfeo, a cura di Franco Rella, Milano, Feltrinelli, 1991, 176 pp. (I Classici Universali Economica Feltrinelli), ISBN 978-88-07-82025-0.

Le liriche di Rilke sono un vero e proprio tempio orfico.
La lettura di questi sonetti è una continua catabasi nel mondo dei morti. Un autentico e duro viaggio nelle ragioni più profonde del mutamento: il mutamento che è nello stesso tempo vita, morte e rinascita. Un ciclo perpetuo si compie tra i versi di questi sonetti, che invocano la riverenza panica verso i riti orfici, verso le danze sacre, i profumi e le nebbie. Nulla è più.
La lettura di quest'opera inebria, soffoca e stordisce: troppo dolci risultano i nettari dei ricordi di una gioventù effimera e di un qualcosa "per ciò che non fu mai"; troppo spinte sono le fragranze germoglianti dai fiori che adornano la lira di Orfeo e del poeta; troppo incalzanti suonano i tamburi, che segnano il ritmo della metamorfosi, che il poeta cerca di catturare, ma che continuamente sfugge.
Ne I sonetti a Orfeo molto sfugge al lettore, i testi sono complessi quanto l'architettura dell'opera. Un vero tempio a Orfeo, dio del mutamento.

Lorenzo Cusimano



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